Qual'è il principio che guida un esame di screening?
La risposta più semplice è la prevenzione. In effetti però la prevenzione si articola classicamente su 3 livelli: quella primaria che tende a evitare l'insorgenza di una malattia, la secondaria che si prefigge l'obiettivo di eradicare la malattia all'origine quando è più probabilmente curabile è quella terziaria ovvero la prevenzione di una complicanza di una malattia che sarebbe potenzialmente trattabile.
Lo screening del tumore del colon-retto è rivolto a tutte le donne e gli uomini tra 50 e 70 anni di età. Tuttavia fattori di rischio unici di ogni persona potrebbero far anticipare l'esame: familiarità e suscettibilità per la malattia, tabagismo, dieta con scarso apporto di fibre, sovrappeso unitamente a particolari elementi emersi durante la visita medica.
Cos'è Il tumore del colon-retto?
Una malattia che coinvolge solitamente l'ultimo tratto dell'intestino ed è al secondo posto per frequenza in Italia ed Europa. Quanto più precocemente si pone diagnosi tanto maggiore è l'efficacia curativa e la sopravvivenza.
Come si sviluppa?
L'evoluzione è progressiva a partire da piccole formazioni benigne o "polipi", tecnicamente adenomi. La degenerazione in forme tumorali maligne di un piccola parte di essi può impiegare anni di tempo.
Come arrivare alla diagnosi precoce?
È scientificamente provato che la prescrizione della ricerca del sangue occulto nelle feci (SOF) ed eventualmente la colonscopia tradizionale o virtuale possono individuare la presenza di formazioni tumorali prima che esse degenerino verso la malignità.
In assenza di disturbi dovrei fare la ricerca del SOF?
Sì, certo perché il colon si può ammalare senza dare sintomi per anni. Lo screening è gratuito ogni 2 anni compiuti i 50 anni di età ed è rivolto a tutti. Uno dei segni precoci ma subdoli della malattia è proprio il sanguinamento intestinale invisibile ad occhio nudo.
Come si esegue la ricerca del SOF?
Si raccoglie 1 campione di feci senza dover osservare alcuna dieta particolare in quanto i moderni test sono specifici per l'emoglobina umana. Questo test è eseguibile presso qualsiasi laboratorio di analisi.
Cosa fare dopo aver ritirato il test?
Si prenota una visita medica per l'interpretazione del risultato, un confronto e una guida personalizzata. 5 persone su 100 che effettuano il test hanno un esito positivo per la presenza di sangue nelle feci. Ciò non significa necessariamente presenza di malattia tumorale del colon: il vostro medico durante la prima visita avrà già considerato ipotesi diagnostiche alternative quali ad esempio ragadi, emorroidi o diverticoli o falsi positivi. Pertanto, il medico vi guiderà circa la necessità di programmare la colonscopia. D'altra parte invece, un test negativo deve essere interpretato ed inquadrato nel contesto clinico: regolarità intestinale, sangue visibile ad occhio nudo, sensazione di evacuazione incompleta.
Cos'è la colonscopia tradizionale?
La colonscopia è un esame effettuato introducendo per via anale un tubicino flessibile di circa 1 cm al fine di osservare la superficie del retto e del colon. Durante l'esame si potrebbero asportare i polipi contestualmente o fare prelievi di tessuto da analizzare. Per migliorare la tollerabilità della procedura si somministra un sedativo.
Per la buona esecuzione dell'esame occorre preparare il colon nei 3 giorni precedenti. Se l'esame istologico dei prelievi di mucosa intestinale trovasse cellule malate il vostro medico vi supporterà indirizzandovi verso un centro dedicato per la proposta del trattamento successivo.
La risposta più semplice è la prevenzione. In effetti però la prevenzione si articola classicamente su 3 livelli: quella primaria che tende a evitare l'insorgenza di una malattia, la secondaria che si prefigge l'obiettivo di eradicare la malattia all'origine quando è più probabilmente curabile è quella terziaria ovvero la prevenzione di una complicanza di una malattia che sarebbe potenzialmente trattabile.
Lo screening del tumore del colon-retto è rivolto a tutte le donne e gli uomini tra 50 e 70 anni di età. Tuttavia fattori di rischio unici di ogni persona potrebbero far anticipare l'esame: familiarità e suscettibilità per la malattia, tabagismo, dieta con scarso apporto di fibre, sovrappeso unitamente a particolari elementi emersi durante la visita medica.
Cos'è Il tumore del colon-retto?
Una malattia che coinvolge solitamente l'ultimo tratto dell'intestino ed è al secondo posto per frequenza in Italia ed Europa. Quanto più precocemente si pone diagnosi tanto maggiore è l'efficacia curativa e la sopravvivenza.
Come si sviluppa?
L'evoluzione è progressiva a partire da piccole formazioni benigne o "polipi", tecnicamente adenomi. La degenerazione in forme tumorali maligne di un piccola parte di essi può impiegare anni di tempo.
Come arrivare alla diagnosi precoce?
È scientificamente provato che la prescrizione della ricerca del sangue occulto nelle feci (SOF) ed eventualmente la colonscopia tradizionale o virtuale possono individuare la presenza di formazioni tumorali prima che esse degenerino verso la malignità.
In assenza di disturbi dovrei fare la ricerca del SOF?
Sì, certo perché il colon si può ammalare senza dare sintomi per anni. Lo screening è gratuito ogni 2 anni compiuti i 50 anni di età ed è rivolto a tutti. Uno dei segni precoci ma subdoli della malattia è proprio il sanguinamento intestinale invisibile ad occhio nudo.
Come si esegue la ricerca del SOF?
Si raccoglie 1 campione di feci senza dover osservare alcuna dieta particolare in quanto i moderni test sono specifici per l'emoglobina umana. Questo test è eseguibile presso qualsiasi laboratorio di analisi.
Cosa fare dopo aver ritirato il test?
Si prenota una visita medica per l'interpretazione del risultato, un confronto e una guida personalizzata. 5 persone su 100 che effettuano il test hanno un esito positivo per la presenza di sangue nelle feci. Ciò non significa necessariamente presenza di malattia tumorale del colon: il vostro medico durante la prima visita avrà già considerato ipotesi diagnostiche alternative quali ad esempio ragadi, emorroidi o diverticoli o falsi positivi. Pertanto, il medico vi guiderà circa la necessità di programmare la colonscopia. D'altra parte invece, un test negativo deve essere interpretato ed inquadrato nel contesto clinico: regolarità intestinale, sangue visibile ad occhio nudo, sensazione di evacuazione incompleta.
Cos'è la colonscopia tradizionale?
La colonscopia è un esame effettuato introducendo per via anale un tubicino flessibile di circa 1 cm al fine di osservare la superficie del retto e del colon. Durante l'esame si potrebbero asportare i polipi contestualmente o fare prelievi di tessuto da analizzare. Per migliorare la tollerabilità della procedura si somministra un sedativo.
Per la buona esecuzione dell'esame occorre preparare il colon nei 3 giorni precedenti. Se l'esame istologico dei prelievi di mucosa intestinale trovasse cellule malate il vostro medico vi supporterà indirizzandovi verso un centro dedicato per la proposta del trattamento successivo.