Alcuni medici ritengono, sulla base dell’evidenza scientifica, che l’autoesame delle mammelle non riduca la mortalità causata dal cancro. Tuttavia, diversi esperti di cancro raccomando ancora questa pratica mentre per altri dovrebbe essere facoltativa. Tutti però concordiamo sulla necessità che le donne siano “consapevoli” del proprio seno. Questo significa imparare a conoscere l’aspetto e la percezione del proprio seno. Pertanto, l’autoesame mammario aiuta a prendere confidenza con la forma, dimensione e percezione usuale del proprio seno.
Perché esaminare il proprio seno?
Il riscontro precoce del cancro della mammella aumenta le possibilità di trattamento efficace.
- È possibile palpare una nodosità della mammella in una fase ancora relativamente precoce di formazione
- Sebbene solo 1 nodulo mammario su 10 sia un tumore, è altrettanto noto che 1 donna su 8 ad un certo punto svilupperà un tumore della mammella
- La maggior parte dei tumori sono trovati, come nodosità, dalla donna e non dal medico. Pertanto, migliorare l’accuratezza dei criteri di allerta dell’esame mammario per arrivare alla diagnosi precoce nel contesto delle Cure Primarie erogate dal Medico di Famiglia è un aspetto importante anche sul fronte della Ricerca Clinica.
Quale tecnica usare per l’autoesame?
Ci sono diversi metodi di autopalpazione e non è tanto importante quale tecnica si preferisca purché si effettui a cadenza regolare su ogni parte del seno bilateralmente. L’autoesame non sostituisce lo screening della mammella offerto tra i 50 ed i 69 anni che attualmente include la mammografia (raggi x, possibilmente con tomosintesi e ricostruzione 3D) ed ecografia mammaria bilaterale (ultrasuoni, con immagini ad alta risoluzione). Per una valutazione individuale rivolgersi al proprio Medico di Famiglia.
Quando effettuare l’autoesame?
L’autopalpazione del seno può essere effettuata 1 volta al mese, pochi giorni dopo la fine del ciclo mestruale.
Tecnica di autopalpazione
Palpare una mammella alla volta, seguendo linee verticali ravvicinate a partire dal bordo più esterno della linea ascellare. Alla fine di ogni linea verticale spostarsi verso l’interno di circa 1-2 cm e ripetere fino a completamento del passaggio delle dita su ogni parte della mammella. Usare la parte piana dei polpastrelli, muovendo la mano con spostamenti circolari e lenti. Applicare una pressione leggera per sentire eventuale nodosità subito sotto la superficie cutanea, poi una pressione ferma e decisa per sentire l’eventuale nodosità vicina alla gabbia toracica.
Cosa fare se una nodosità è palpabile?
Se si riscontra una nodosità della mammella, una depressione della superficie cutanea, modificazioni della forma o secrezioni dei capezzoli, recarsi dal proprio Medico di Famiglia (o Medico di Medicina Generale) il prima possibile. Possibilmente, non spaventarsi né trascurare la cosa. La maggior parte di queste modificazioni non sono cancro.