Maurizio Rinaldi - Medico
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Qual è il metodo più efficace per smettere di fumare?

26/4/2016

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Qual'è il metodo più efficace per smettere di fumare?
Gli inviti a interrompere la cattiva abitudine del fumo si sono moltiplicati nel corso degli anni se pensiamo ai mitici anni '70 quando ancora era possibile trovare dense nubi sollevarsi dalle poltrone degli spettatori paganti di un cinema affollato. Cose che ormai quasi appartengono ad un altro mondo o per lo meno in Italia ad un'altra generazione.
Eppure con tante limitazioni e il costo sempre crescente della tassazione sulle sigarette, le bionde sono diventate oltre ad una dipendenza psico-fisica più o meno consapevole anche uno status symbol per molti giovanissimi.
Tuttavia arriva il momento quasi per tutti i fumatori di voler mettere in discussione quell'aerosol fatale che respirano tutti i giorni con una certa frequenza. Magari grazie al consiglio di un Medico che dedicato loro qualche parola in più durante la visita.
Fino ad oggi secondo quanto riportato su "Annals of Internal Medicine", un prestigioso giornale internazionale di ricerca medica, non era chiaro se alcune persone sarebbero state facilitate dal ridurre progressivamente il numero di sigarette fumate piuttosto che interrompere bruscamente. Per fare più luce su questo aspetto, i ricercatori hanno reclutato 697 adulti fumatori dividendoli casualmente in 2 gruppi. Mentre da una parte si fumava come ciminiere fino alla data prefissata di cessazione improvvisa dall'altra si riducevano gradualmente le sigarette fumate nell'arco di 2 settimane. Tutti i partecipanti ricevettero prima e dopo la cessazione cerotti di nicotina per ridurre la loro urgenza di accendersene una. Logicamente furono seguiti nel loro percorso anche dopo data di interruzione confrontando i sintomi trai due gruppi. I momenti di verifica furono fissati a 4 settimane ed a 6 mesi di astensione e fu così evidente che un maggior numero di persone smise completamente nel gruppo ad interruzione istantanea del tipo "on/off". Non ci furono grandi differenze riguardo al desiderio di fumare tra i due gruppi. Unico limite dello studio è stata l'impossibilità di lavorare in cieco ovvero di non sapendo quali fossero i pazienti assegnati ad uno dei due gruppi per evitare che i risultati potessero essere teoricamente influenzati.
In conclusione, vorrei consigliare di provare a smettere di fumare dopo aver consultato un medico che vi possa dedicare il supporto necessario anche per verificare insieme i risultati e studiare il quadro generale degli altri fattori di rischio per la salute modificabili, ma soprattutto per raccogliere insieme la sfida di spegnerle tutte per sempre in un solo istante.
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Prevenzione sul tumore del colon-retto

26/4/2016

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Avrete sentito promuovere diversi tipi di screening. Qual'è dunque la sostanza di un esame di screening? La risposta più semplice è la prevenzione. In effetti però la prevenzione si articola classicamente su 3 livelli: quella primaria che tende a evitare l'insorgenza di una malattia, la secondaria che si prefigge l'obiettivo di eradicare la malattia all'origine quando è più probabilmente curabile è quella terziaria ovvero la prevenzione di una complicanza di una malattia che sarebbe potenzialmente trattabile. Vorrei anche aggiungere il livello 0 della prevenzione ovvero alla base di tutto: la visita medica generalista per prendersi cura della persona nella sua interezza come momento d'informazione da cui tutto parte fino alla diagnosi, il successivo l'indirizzamento verso un consulente specialista con cui si collabora per il trattamento e successivo controllo.
Lo screening gratuito di alcuni tumori, si attua su una popolazione a rischio selezionata quando il beneficio scientificamente provato effettuando quell'esame diagnostico è maggiore del suo costo. La possibilità di erogare gratuitamente una prestazione ad una categoria non necessariamente coincide con l'appropriatezza clinica 
La strategia di prevenzione del tumore del colon-retto dovrebbe essere individualizzata attraverso una stima accurata del rischio personale tramite una visita medica dedicata con una generosa quota di tempo di qualità. Lo screening in questo caso è rivolto a tutte le donne e gli uomini tra 50 e 74 anni di età. Tuttavia fattori di rischio unici di ognuno di noi potrebbero far anticipare:
familiarità e suscettibilità per la malattia, tabagismo, dieta con scarso apporto di fibre, sovrappeso unitamente a particolari elementi durante la visita medica generalista.
Cos'è Il tumore del colon-retto? Una malattia che coinvolge solitamente l'ultimo tratto dell'intestino ed è al secondo posto per frequenza in Italia ed Europa. Quanto più precocemente si pone diagnosi tanto maggiore è l'efficacia curativa e la sopravvivenza.
Come si sviluppa?
L'evoluzione è progressiva a partire da piccole formazioni benigne o "polipi", tecnicamente adenomi. La degenerazione in forme tumorali maligne di un piccola parte di essi può impiegare anni di tempo.
Come arrivare alla diagnosi precoce?
Grazie alla guida del vostro Medico. È scientificamente provato che la prescrizione della ricerca del sangue occulto nelle feci (SOF) e la colonscopia tradizionale o virtuale possono individuare la presenza di formazioni tumorali prima che esse degenerino verso la malignità.

Ogni "Azienda Sanitaria Locale, ASL" dovrebbe inviare una lettera come promemoria per facilitare e favorire la fruibilità dello screening gratuito nel municipio di competenza a Roma.

In assenza di disturbi dovrei fare la ricerca del SOF?
Sì, certo perché i tumori del colon possono svilupparsi senza dare sintomi per anni. È gratuito ogni 2 anni dopo i 50 anni per tutti. Uno dei segni precoci ma subdoli della malattia è proprio il sanguinamento intestinale invisibile ad occhio nudo.

Come si esegue la ricerca del SOF?
Si raccoglie 1 campione di feci senza dover osservare alcuna dieta particolare in quanto i moderni test sono specifici per l'emoglobina umana. Questo test è eseguibile presso qualsiasi laboratorio di analisi.

Cosa fare dopo aver ritirato il test?
Tornare dal Medico per l'interpretazione, confronto e guida personalizzata. 5 persone su 100 che effettuano il test hanno un esito positivo per la presenza di sangue nelle feci. Ciò non significa necessariamente presenza di malattia tumorale del colon: il vostro medico durante la prima visita avrà già considerato ipotesi diagnostiche alternative quali ad esempio ragadi, emorroidi o diverticoli o falsi positivi. Pertanto, il Medico vi guiderà circa la necessità di programmare la colonscopia. D'altra parte invece un test negativo deve essere interpretato lo stesso insieme al vostro Medico per inquadrarlo nel vostro contesto: regolarità intestinale, sangue visibile ad occhio nudo, sensazione di evacuazione incompleta.

Cos'è la colonscopia tradizionale?
 Si introduce uno strumento flessibile per via anale di circa 1 cm per osservare la superficie del retto e del colon. Si potrebbero asportare i polipi contestualmente o fare prelievi di tessuto da analizzare. Per migliorare la tollerabilità della procedura si somministra un sedativo.
Per la buona esecuzione dell'esame occorre preparare il colon nei 3 giorni precedenti con una dieta per colonscopia.
Se l'esame istologico trovasse cellule tumorali il vostro Medico vi supporterà indirizzandovi verso un centro dedicato per la proposta di trattamento successivo.
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    Maurizio Rinaldi

    Medico Chirurgo, dedico gran parte della mia opera alle persone che soffrono di malattie acute
    ​e medicina generale ovvero primo soccorso e cure primarie.
    Particolare interesse verso l'ecografia.

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